Una scossa durata 30 secondi, 7.3 gradi della scala Richter, ha colpito stamane il Nepal. Dopo due settimane il rombo cupo del terremoto è tornato a seminare paura tra le migliaia di persone che, dopo il 25 aprile, hanno trovato rifugio in tende e alloggi di fortuna.L’epicentro è stato localizzato a 68km a ovest di Namche Baazar. Fortunatamente la profondità del sisma (10km) ne ha attutito parzialmente l’impatto, ma sono comunque stati colpiti 31 distretti dei 75 in cui è suddiviso il territorio nepalese.I morti accertati sono al momento in cui scriviamo 49, ma il numero che cresce di ora in ora. 1600 i feriti secondo le prime stime. Molte case già danneggiate sono collassate su se stesse e si teme che lo sciame sismico possa continuare, provocando ulteriori danni.Luca Guerneri, responsabile emergenze di Terre des Hommes, raggiunto al telefono subito dopo la scossa ci ha detto: la scossa è stata fortissima. Io sono a Kathmandu, siamo in strada adesso, continua a muoversi tutto qui, ma nella zona che vedo io non sembra ci siano stati grossi danni. Nelle zone di montagna, nelle quali stiamo già lavorando, le case prima inagibili sono crollate tutte. Le scosse di assestamento non sembrano fermarsi e al momento non è sicuro stare dentro gli edifici. Abbiamo avuto davvero paura, stiamo lontano dalle strutture pericolanti che potrebbero crollare. Speriamo bene!Il Direttore di SOS Villaggi dei Bambini in Nepal, Shankar Pradhananga, fa sapere che: Abbiamo sentito forti scosse a Kathmandu. La gente si è precipitata fuori dalle case. Abbiamo contattato tutte le nostre postazioni, i nostri Villaggi SOS, i Campi di Primo Soccorso, gli Spazi a Misura Bambino. Fortunatamente tutti i bambini, le Mamme SOS e i collaboratori sono al sicuro. Nel Villaggio SOS di Bharatpur ci sono stati alcuni danni ma lievi: una delle nostre Case SOS e la scuola evidenziano crepe ma fortunatamente non c’è nessun ferito. La situazione è di nuovo drammatica per la paura che di nuovo spinge la gente a fuggire’Non siamo ancora riusciti a raggiungere gli operatori delle organizzazioni del network di AGIRE al lavoro nelle località più remote della Kathmandu Valley, perché i collegamenti telefonici in questa fase sono più difficili. Temiamo che in danni in queste zone siano molto più ingenti che nella capitale, dove comunque si sono registrati numerosi nuovi crolli e sono in corso operazioni di soccorso per estrarre altre vittime dalle macerie.La situazione umanitaria nel paese, già molto compromessa, è purtroppo destinata a peggiorare, non solo per i danni che lo sciame sismico può causare ma anche per le conseguenze psicologiche e la reiterazione dei traumi nella popolazione già duramente colpita. Alle 530 mila case distrutte o gravemente danneggiate, ai 587 centri di salute inagibili, alle oltre 1300 scuole fuori uso, si dovranno aggiungere altri numeri. Cresceranno le vittime (già oltre 8000), i feriti (più di 14 mila) e i rischi di epidemie.Gli operatori umanitari delle 7 organizzazioni del network di AGIRE attive in Nepal, continuano a lavorare. E all’aumentare dei bisogni umanitari aumenta anche la necessità di un aiuto da parte di tutti.Per sostenere gli interventi delle ONG di AGIRE sul campo è possibile donare attraverso i seguenti canali:Numero Verde 800.132.870On-line: con carta di credito, Paypal o PagoInConto (per clienti del gruppo Intesa Sanpaolo) sul sito www.agire.itBanca: con bonifico bancario su conto corrente IBAN: IT79 J 03359 01600 100000060696 intestato ad AGIRE onlus, presso Banca Prossima, Causale: Emergenza NepalPosta: con bollettino postale sul conto corrente postale n. 85593614 o bonifico postale al seguente IBAN: IT 79 U 07601 03200 000085593614, intestato ad AGIRE onlus, Via Aniene 26/A - 00198 Roma, Causale: Emergenza Nepal’ AGIRE è il coordinamento di 10 tra le più autorevoli e accreditate organizzazioni non governative italiane che hanno scelto di unire le proprie forze per intervenire in modo tempestivo sulle grandi emergenze umanitarie. Sono attualmente 7 le organizzazioni del network attive in Nepal: ActionAid, CESVI, GVC, Intersos, Oxfam, SOS Villaggi dei Bambini, Terre des Hommes, stanno rispondendo ai bisogni più immediati: acqua potabile, cibo, ripari per le famiglie senza tetto, interventi igienico-sanitari nelle aree dove l’impatto del terremoto è stato peggiore