Nessuna sollecitazione della società civile su 5 per mille e risorse alla cooperazione allo sviluppo è stata recepita e non sono state trovate risorse aggiuntive, così come è invece accaduto per altri capitoli di spesa’. Questo il giudizio di Marco De Ponte, Segretario Generale di ActionAid sul maxiemendamento posto alla Legge di Stabilità e approvato nella notte al Senato.5 per 1000: Nel  maximendamento posto alla Legge di Stabilità 2014 dal Governo non viene innalzato il tetto per il 5 per mille che rimane, per il 2014 a 400 milioni, nonostante nelle settimane scorse fossero stati presentati diversi emendamenti che chiedevano di portare questo tetto a 500 milioni. Tale modifica, che era stata richiesta coralmente dalle organizzazioni della società civile e che si era già tradotta in emendamenti al Testo della Legge di Stabilità da diversi senatori spiega De Ponte  era necessaria per rispettare la volontà dei 17 milioni di contribuenti che ogni anno destinano risorse al cinque per mille.  Negli anni passati sottolinea ActionAid - l’imposizione del tetto ai 400 Milioni ha determinato una decurtazione sul totale della cifra destinata dai contribuenti, che solo tra il 2010 e il 2011 ha significato una sottrazione alle risorse disponibili per le organizzazioni no profit di oltre 170 milioni di euro.Cooperazione allo sviluppo: L’art. 8 del Ddl presentato al Senato (cofinanziamento nazionale di programmi dell’Unione Europea) al comma 9 destinava fino ad un limite  60 milioni annui fino al 2016 a carico di un Fondo di Rotazione creato nel 1987 dalla legge n.183/87 per risorse spendibili per azioni di cooperazione allo sviluppo realizzate dal Ministero degli Affari Esteri. Sulla cooperazione il governo recupera il terreno, garantendo le risorse per la cooperazione del MAE sui livelli  del 2013, ma resta il fatto che le modalità di questa gestione  saranno difficili da espletare nella pratica’, spiega il Segretario Generale di ActionAid. Non va comunque dimenticato che in tema di Aiuto Pubblico allo sviluppo restiamo ancora lontani dagli impegni internazionali’.Il testo passato al Senato non valorizza in alcun modo il lavoro delle organizzazioni no profit e non si impegna nella lotta alla povertà. Ci aspettiamo che alla Camera si riparta dal lavoro fatto in Commissione  conclude De Ponte - e auspichiamo che gli emendamenti trascurati vengano riproposti a Montecitorio. Siamo consapevoli che senza un impegno in primis dell’esecutivo sarà difficile modificare i testo. Perciò continueremo a monitorare da vicino l’iter legislativo’.