La piccola agricoltura contadina sfama interi continenti come l’Africa e l’Asia e garantisce la preservazione dei suoli e la tutela di risorse fondamentali come l’acqua. Eppure oggi i contadini hanno difficoltà di accesso alla terra e ai mercati a causa degli accaparramenti di terra su larga scala da parte di aziende estere finanziarie, dell’agribusiness ed energetiche , e non sono tutelati nei loro diritti. Investire nella piccola agricoltura è necessario per promuovere la sicurezza alimentare ma anche per garantire sistemi alimentari sostenibili e ridurre la povertà. È questo il delicato tema che verrà affrontato attraverso lo spettacolo teatrale Di chi è la terra’, che si terrà venerdì 28 novembre alle 19:30 presso il Teatro Palladium di Roma nell’ambito del Festival Internazionale delle culture dell’Africa Contemporanea, appuntamento giunto alla sua XII edizione, con la direzione artistica di Daniela Giordano. Allo spettacolo, alle 21, seguirà una tavola rotonda moderata da Roberto Giovannini de La Stampa con il Sen. Andrea Olivero, Vice Ministro Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, e Marco De Ponte, Segretario Generale ActionAid Italia.Anche l’Italia infatti è parte di questa rete globale, come evidenzia ActionAid nel suo rapporto Il grande furto della terra: sia attraverso politiche e azioni promosse da istituzioni pubbliche e private, sia attraverso investimenti diretti per progetti agro-industriali realizzati dalle aziende italiane. Negli ultimi anni, diverse aziende italiane hanno realizzato investimenti in terra su larga scala, in particolare nell’Africa Sub-Sahariana. Tra questi figura anche il gruppo finanziario italiano Tampieri. Nel nord del Senegal, 37 villaggi e una popolazione di 9000 persone fatta di pastori, piccoli allevatori, agricoltori, si stanno opponendo al progetto di investimento agricolo del gruppo Senhuile SA, una joint venture di proprietà del gruppo finanziario italiano Tampieri, che possiede il 51% della società e di Senéthanol SA che possiede il rimanente 49%. Il gruppo infatti, mediante una concessione governativa, ha ottenuto il diritto a produrre su 20.000 ettari di terra, la principale fonte di sussistenza per le popolazioni locali, che non hanno più libero accesso a risorse fondamentali quali cibo, acqua, pascoli, legna.Ne Il grande furto della terra’, che è stato di ispirazione per la scrittura dello spettacolo Di chi è la terra e che farà da fil rouge durante la performance teatrale attraverso la voce di Roberto Sensi di ActionAid Italia, l’Organizzazione presenta alcuni casi studio che mostrano come gli accaparramenti di terra in Cambogia, Sierra Leone e Senegal stiano causando trasferimenti forzati, violazioni dei diritti umani perdita di mezzi di sussistenza, crescente insicurezza alimentare: in poche parole aumento della povertà.Dal 2000 a oggi, la corsa globale alla terra è stata portata avanti in aree occupate da comunità rurali, che si trovano ad affrontare le conseguenze negative degli espropri di cui sono vittime; più di 1600 accordi di acquisizioni di terra su larga scala, che hanno interessato oltre 60 milioni di ettari: un’area più grande della Spagna, della Germania o del Kenya. Purtroppo non si tratta di episodi isolati.Dobbiamo salvaguardare sistemi alimentari sostenibili in grado di produrre cibo utilizzando le risorse in modo efficiente se vogliamo preservare la possibilità di alimentarsi delle generazioni future dichiara il Vice Ministro Andrea Olivero ritengo che creare e mantenere un legame indissolubile delle comunità' alla terra, attraverso azioni integrate sia in campo agricolo che alimentare, sia uno degli obiettivi di Expo 2015-Nutrire il pianeta; da questo appuntamento deve scaturire una riflessione congiunta sul tema del cibo e sulle buone pratiche come l’agricoltura familiare’.Il Festival d’Africa costituisce dunque un’occasione importante per ActionAid dichiara Marco De Ponte, Segretario Generale di ActionAid Italia in tal modo possiamo arrivare al pubblico attraverso un linguaggio immediato e diretto come quello teatrale per parlare di tematiche complesse come la distorsione della filiera cibo a livello globale, contro cui l’Organizzazione ha costantemente espresso tolleranza zero con una ferma richiesta ai Governi mondiali di una radicale riforma della Nuova Alleanza per la Sicurezza Alimentare e la Nutrizione (NASAN), che preveda innanzitutto la partecipazione diretta dei piccoli agricoltori nella progettazione e nelle politiche sulla sicurezza alimentare a livello globale.Da questo link è possibile scaricare il rapporto completo Il grande furto della terra’Per informazioni, richiesta materiali e interviste:Ufficio Relazioni Pubbliche ActionAidufficiostampa@actionaid.org