La cooperazione che ci piace deve essere anche partecipata e democratica. Ora si mettano in opera strutture e regole che mantengono le aspettative di politiche veramente improntate alla tutela di chi vive in povertà e esclusione sociale. Con il voto di oggi in Senato la riforma della cooperazione allo sviluppo prende finalmente forma’, commenta il Segretario Generale di ActionAid Marco De Ponte, che continua si chiude quindi un lungo percorso animato da tutti coloro che negli anni hanno lavorato per una cooperazione italiana al passo con i tempi; una storia alla quale ActionAid ha dato il suo contributo’.Ma non è soltanto una nuova fase per la cooperazione allo sviluppo. Infatti, con la creazione del Ministero degli affari esteri e cooperazione internazionale può finalmente prendere corpo l’idea di una presenza nuova del nostro paese sulla scenda globale che prenda atto del destino comune che ci lega tutti. Con questa scelta, l’Italia si allinea con le migliori prassi mondiali’, aggiunge De Ponte.Il voto in Commissione Esteri del Senato, sede deliberante, conclude il percorso legislativo avviato nuovamente a inizio della XVII legislatura e introduce numerosi elementi di novità, che diventeranno progressivamenteoperative con la pubblicazione del testo di legge. Fra gli elementi innovativi più evidenti, oltre alla creazione del Ministero degli esteri e cooperazione allo sviluppo, il ruolo della Cassa depositi e prestiti come vettore finanziario e il riconoscimento del ruolo del privato for profit nella cooperazione allo sviluppo.La cooperazione che ci piace deve essere anche partecipata e democratica, e valorizzare e riconoscere la pluralità di soggetti coinvolti continua De Ponte. In questo senso una novità positiva è rappresentata da riconoscimento del ruolo fondamentale del corpi civili di pace e servizio civile internazionale nell’ambito degli interventi di cooperazione internazionale e in particolare in azioni di pace non governative nelle aree di conflitto o soggette a rischio di conflitto o nelle aree di emergenza ambientale’.Il cantiere della nuova cooperazione si apre adesso dichiara De Ponte, che osserva anche in questa fase Parlamento e organizzazioni di società civile dovranno essere coinvolte per dare il proprio contributo nella definizione delle norme secondarie, alle quali spetta precisare i numerosi elementi di novità introdotti. La cooperazione è bene di tutti, da tutelare con gli strumenti della democrazia e partecipazione".