Cosa significa oggi fare cooperazione allo sviluppo In che modo buone scelte di politica nazionale influenzano l’impegno del nostro Paese nella lotta alla povertà e all’esclusione sociale Oggi, 5 febbraio 2014, ore 16.30, a Palazzo Montecitorio, alla presenza dellaMinistra per l’Integrazione Cécile Kyenge, ActionAid discute dello scenario attuale della cooperazione internazionale, in occasione della presentazione del rapporto annuale L’Italia e la lotta alla povertà nel mondo’, edito da Carocci. Modera Duilio Giammaria, conduttore e giornalista di RAIUNO.Proprio in questi giorni, dopo 27 anni di attesa, il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge di riforma della Cooperazione allo sviluppo. Una riforma che le organizzazioni della società civile richiedono da anni dimostrando come su alcune questioni, la società sia più avanti del dibattito politico afferma Marco De Ponte, Segretario Generale di ActionAid. In questi anni il mondo si è trasformato, sono aumentate le diseguaglianze sociali e l’Italia deve fare i conti con nuove sfide. Una buona cooperazione internazionale non può che nascere da buone scelte politiche fatte nei confini nazionali: in un Paese come il nostro, con poche e limitate risorse, è necessario un approccio con politiche più coerenti tra loro.Anche per dimostrare quanto sia importante rendere coerenti le scelte, ActionAid ha presentato - nella settima edizione del volume L’Italia e la lotta alla povertà - un esame dell’intreccio fra le politiche nazionali e l’impegno del nostro Paese nel mondo, prendendo ad esempio due precisi ambiti: le politiche migratorie e quelle energetiche. Nel capitolo dedicato a Migrazioni e sviluppo’, ActionAid evidenzia come la scarsa attenzione alle politiche di inclusione sociale abbia avuto effetti sulla destinazione delle risorse: così ad esempio il fondo per le politiche di inclusione degli immigrati istituito nel 2007 (50 milioni di euro per l’anno 2007 e 100 milioni di euro per il 2008) è stato cancellato nel 2009, mentre ammontano ad almeno 1,6 miliardi di euro le risorse stanziate tra il 2005 e il 2011 per le politiche di contrasto all’immigrazione. Nel capitolo relativo alle politiche energetiche, ActionAid esamina la politica europea sui biocarburanti evidenziandone le forti criticità dal punto di vista ambientale e sociale, che la rendono non coerente con gli obiettivi di sviluppo della UE.Sul fronte della coerenza prosegue De Ponte - l’Italia deve fare molto di più: la cooperazione allo sviluppo che vogliamo è più allineata con gli obiettivi concordati a livello internazionale: quindi secondo quanto stabilito dal Documento di Economia e Finanza 2013 occorre raggiungere lo 0,31% del rapporto APS/PNL non oltre il 2017; meno frammentata dal punto di vista settoriale e geografico; più efficace, trasparente e partecipata. In merito al fenomeno migratorio, auspichiamo un vero e proprio cambio di rotta che prediliga la definizione di un modello efficace di accoglienza e inclusione sociale di migranti, richiedenti asilo e rifugiati, anziché concentrarsi sulla gestione del fenomeno in sé. Le attuali normative andrebbero riconsiderate alla luce dei cambiamenti sociali ed economici del nostro Paese e soprattutto facendo prevalere la protezione dei diritti dei migranti. Anche su questo, come dimostrano i recenti sondaggi sui diritti dei cittadini stranieri residenti nel nostro Paese, ancora una volta la società è più avanti del dibattito politico.