E un passaggio a suo modo storico per il quale ActionAid, insieme a tante altre organizzazioni della società civile, si è impegnata anche in anni dove il tema cooperazione veniva tenuto ai margini da una classe politica disattenta’, così Marco De Ponte, Segretario Generale di ActionAid commenta la notizia dell’approvazione, mercoledì 25 giugno, da parte del Senato del disegno di legge di riforma della cooperazione allo sviluppo.Il testo di riforma adottato dal Senato introduce importanti cambiamenti, primo fra tutti la modifica della ragione sociale del ministero, che si chiamerà Ministero degli esteri e della cooperazione internazionale’, portando quindi le politiche di cooperazione del portfolio del Governo; tra le altre novità, da segnalare anche la stabilizzazione della figura del Vice Ministro e la razionalizzazione gestionale attraverso la creazione dell’Agenzia, in linea con le migliori pratiche globali.In questo momento è giusto ringraziare tutti coloro che con responsabilità diverse hanno assicurato questo risultato; un apprezzamento sincero va quindi a Governo e Senatori per l’impegno di questi mesi. Siamo alla metà del percorso e vediamo nel passaggio alla Camera dei Deputati la possibilità di migliorare alcuni aspetti della proposta di legge di origine governativa, specialmente per quello che riguarda una più decisa apertura alla cooperazione allo sviluppo nel suo complesso, di cui gli aiuti sono una componente essenziale, il tema dell’efficacia della cooperazione e l’apertura ai soggetti profit.- prosegue De Ponte - Proprio in merito al ruolo del settore privato nei processi di cooperazione, siamo preoccupati di come l’assenza, nel testo di legge, di riferimenti a ben definiti standard in merito alla responsabilità sociale di impresa possa dare spazio ad attività non pienamente rispondenti all’esigenza di lavorare per uno sviluppo inclusivo e sostenibile’.ActionAid è convinta che il clima di dialogo fra tutti i soggetti coinvolti possa ulteriormente rafforzare il testo finale, per mettere l’Italia e la sua cooperazione alla guida dei processi di sviluppo degli anni a venire. Ci auguriamo che nel passaggio alla Camera, il testo di legge accolga la proposta di adottare la definizione cooperazione pubblica allo sviluppo’, che riteniamo più completa rispetto all’APS (Aiuto allo Sviluppo), dichiara De Ponte.ActionAid auspica inoltre che il testo definitivo possa introdurre un riferimento ai Corpi Civili di Pace, risultando così più coerente con quanto approvato dalla Legge di Stabilità 2014 che definisce un contingente di corpi civili di pace destinato alla formazione e alla sperimentazione della presenza di 500 giovani volontari da impegnare in azioni di pace non governative nelle aree di conflitto o a rischio di conflitto o nelle aree di emergenza ambientali’.