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Elfu

Ero rimasta sola con 5 figli. I Women Watch Group mi hanno dato la possibilità di rialzarmi e riprendermi la mia dignità di donna e madre.

Il prezioso lavoro dei Women Watch Group di ActionAid

In Etiopia il 71% delle donne ha subito violenza nel corso della propria vita. Da quando siamo arrivati nel Paese nel 1989, i nostri programmi si sono indirizzati verso l’empowerment femminile con la costituzione di gruppi di donne nelle comunità che potessero garantire ascolto, consapevolezza e supporto su buona parte del territorio.

Nel corso del nostro lavoro abbiamo incontrato Elfu, una donna di 30 anni con 5 figli, che ha condiviso con noi la storia di come la sua vita sia cambiata grazie a questa iniziativa.

Tra le nostre prime azioni in Etiopia c’è stata la fondazione dei RAC, Reflection Action Circle: si trattava di gruppi di donne in situazioni di povertà che si riunivano per analizzare le ragioni della loro situazione. Sappiamo infatti che il primo passo sulla strada per l’empowerment femminile è quello di portare consapevolezza, soprattutto nelle donne, sui propri diritti.

Vengono insegnati alle donne i principi del risparmio e del credito e attraverso i RAC ricevono fondi per avviare piccole attività in grado di generare un reddito.

Inoltre, molte donne che subiscono violenza soffrono spesso la mancanza di un luogo sicuro dove andare. Per questo sono nati i Women Watch Group, all’interno dei quali le donne seguono un corso di 10 giorni per imparare a gestire le situazioni che potrebbero incontrare. I Women Watch Group organizzano inoltre interventi nelle scuole, per educare i bambini e le comunità sulla violenza di genere: dalla loro istituzione hanno aiutato più di 165 donne a salvarsi la vita.

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Elfu e la sua nuova vita

Elfu è una donna di 30 anni che viveva nel villaggio di Ambelta Godeti. Era sposata con 5 figli, e l’unica entrata economica che avevano proveniva dalla fattoria di famiglia. Quando suo marito ha deciso di prendere una seconda moglie, Elfu è rimasta sola con i 5 figli, senza più un mezzo di sostentamento e senza una casa.

Elfu ha iniziato a vendere canna da zucchero per sopravvivere, vivendo con i suoi figli per strade fangose.

“Mentre eravamo in questa situazione” ricorda Elfu, “ho sentito dell’esistenza di gruppi di donne nel villaggio che si occupavano di dare sostegno alle donne e combattevano per far rispettare i nostri diritti. Li ho contattati raccontando la mia storia. Il giorno dopo ho incontrato Aberu, la guida del gruppo. Mi è venuta a trovare e ha visto che stavamo vivendo nel fango sotto la pioggia. Mi ha detto che era una situazione che non avrebbe mai potuto tollerare”.

Aberu li ha accompagnati direttamente al distretto, ha dato ad Elfu e ai suoi figli un piccolo sostegno e una casa temporanea. Da qui, sono iniziate le pratiche per il processo, ed Elfu nell’attesa ha ricominciato a vendere canna da zucchero, banane e arance nei mercati. I primi profitti che arrivavano erano completamente dedicati alla sopravvivenza della sua famiglia.

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 “Dopo il processo, ho ottenuto un pezzo della mia terra e il mantenimento per i miei figli. Mi sono trasferita in città e ora la mia vita è diversa”.

Elfu oggi ricava sostentamento del suo appezzamento di terra. Soprattutto con l’avvento del Covid-19, che ha reso pericoloso svolgere lavori a contatto con il pubblico, nell’ultimo anno si è dedicata maggiormente alle attività agricole e alla vendita di legna da ardere. Oggi Elfu riesce a pagare le spese per la sua casa a Beke, per i suoi figli, incluse le rette scolastiche, i libri e le divise.

"Voglio ringraziare Aberu e Women Watch Group, perché mi hanno dato la possibilità di rialzarmi e riprendermi la mia dignità di donna e madre."

 

 
Photocredit: Alemenesh Tadesse/ActionAid